
Pubblicato il 10 dicembre 2019
Autori: Stefano J. Martin, di George P. Hawkins, Laura E. Brettell, Natascia Reece, Maria E. Correia-Oliveira, Michael H. Allsopp.
Abstract
La globalizzazione ha facilitato la diffusione di parassiti emergenti, come l’acaro Varroa destructor, portando a una distribuzione quasi globale del parassita. Nelle api mellifere sudafricane e brasiliane, le colonie resistenti agli acari sono emerse nel giro di un decennio. In Europa, invece, le colonie resistenti sono rare, ma molte di queste mostrano alti livelli di riopercolatura.
Abbiamo studiato la riopercolatura in popolazioni di api non resistenti (Regno Unito e Australia) e Varroa-resistenti (Sudafrica e Brasile), rilevando livelli molto bassi nelle prime e molto alti nelle seconde. Inoltre, nelle popolazioni resistenti, la riopercolatura era mirato specificamente alle celle infestate dagli acari.
In particolare, il 54% delle celle operaie di A. m. capensis, infestate artificialmente, è stato rimosso dopo 10 giorni e l’83% delle celle infestate rimanenti è stato riopercolato. Tuttavia, tale riopercolatura mirata non si è verificata nelle celle dei fuchi.
Proponiamo che l’apertura delle celle sia una caratteristica fondamentale nelle popolazioni resistenti agli acari e che la riopercolatura rappresenti un indicatore accurato di questo comportamento.